La logica dei Ciarlatani

O meglio, si può contraddire un ciarlatano? e la risposta breve è: no.

Tipicamente un ciarlatano afferma convintamente che la Terra è piatta, oppure che l’acqua può curare le malattie. Ha solitamente una certa capacità di mostrare ragioni a supporto delle sue convinzioni. Quest’ultimo fatto è molto curioso, come si fa ad argomentare che l’acqua abbia un meccanismo curativo interno? come spiegare che le navi che, all’orizzonte, sembrano navigare su una cresta d’acqua curva? Ma no, un ciarlatano si fa beffe di questi dubbi, li scaccia con una mano mentre con l’altra si fuma una sigaretta buttandoci il fumo in faccia.

Ora mi chiedo, su quale logica si basano i ciarlatani? Perché una logica la devono seguire per forza, e quella logica deve fornirgli gli strumenti per rispondere alle domande che gli vengono poste. A dirla tutta, con la logica devono essere parecchio bravi, perché in effetti è l’unico strumento con cui possono argomentare, non avendo esperimenti da mostrare (e che li confuterebbero immediatamente).

Consideriamo in partenza i sillogismi di Aristotele. Ad esempio

“Tutti i draghi sono animali” (premessa)

Questa è un’affermazione data, che può essere usata per concludere sillogisticamente

“Qualche animale è un drago” (tesi)

L’astuto lettore sobbalza sulla sedia, “ma come è possibile!” In realtà non è una conclusione deduttiva ma negli Analitici Primi (parte 2) è Aristotele stesso a spiegarci che le premesse hanno necessariamente questa proprietà semantica; d’altra parte, se il contrario della tesi “Nessun animale è un drago” fosse vera, la premessa sarebbe falsa. Il problema qui è che nel momento in cui l’interlocutore afferma “L’omeopatia cura le malattie”, ne conseguirà direttamente che “Questa cura omeopatica curerà la tua malattia”. Insomma, è proprio molto antipatico che da una premessa farlocca se ne possa conseguire un’esistenza, anche se essa stessa altrettanto farlocca.

Con lo sviluppo della logica del primo ordine c’è stato un passetto in avanti, difatti il linguaggio dei sillogismi viene tradotto in maniera più felice con

“Se un qualcosa è un drago, allora è un animale” (premessa)

e da qui non dobbiamo per forza avere l’esistenza di un drago, in quanto la tesi “Nessun animale è un drago” non contraddice la premessa, ma implica, molto ovviamente, che non ci sono draghi! La premessa rimane valida, possiamo ripeterla come un mantra e ha una logica assolutamente corretta, se un giorno camminando per strada vedremo un drago, sapremo che è un animale. Aspetta e spera.

Invece dei draghi, di cui ho grande rispetto, il ciarlatano fa uso di termini “Not Even Wrong”. Non definirà mai con precisione cosa sia “l’acqua omeopatica”, e ne avrà vantaggio nel momento in cui qualcuno proverà a confutarlo. “Ho preso la tua acqua omeopatica e non sono guarito” “sì ma di che forma era il bicchiere da cui la bevevi?”, e così via. Il ciarlatano può giocare coi termini generici anche in maniera indiretta, tipo “L’acqua omeopatica è piena di energia positiva” e “l’energia positiva cura le malattia”. Vi voglio vedere se avrete il coraggio di prendervela con l’energia positiva, maledetti polemici che non siete altro. Per inciso, qualcosa di molto simile succede per la Terra piatta, che ancora non ho capito esattamente di che forma sia, visto che “la comunità non ha un consenso su una mappa specifica”, però “la comunità ha il consenso che la Terra non sia tonda”. Non chiedetemi dove ho preso queste frasi, ma sono vere.

E dunque si arriva all’amara conclusione che se il nostro interlocutore parla d’acqua curativa o terre piatte, potrà sviluppare la sua logica a piacimento e tranquillamente controbattere alle osservazioni, perché del nulla se ne può parlare in lungo e in largo e per ore e ore.