Luccone illustra l’uso della virgola; ma anche di altri segni interpuntori come il punto-e-virgola, il punto, i due punti; e si profonde in esempi d’autore su usi eleganti e unici di questi segni. Davvero, gli esempi sono veramente tanti; per questo penso sia un mast per chi è interessato a un’opinione informata, aggiornata, corroborata, sull’uso di questi segnetti—ammettiamolo, a volte un po’ misteriosi!
Ho trovato molti usi interessanti della punteggiatura e tanti esempi che mi hanno fatto riflettere su come la uso io stesso. Riporterò (rielaborate da me, quindi usate le pinze) un paio di cosuccie che non avevo mai ragionato in maniera sistematica prima d’ora:
Il soggetto espanso
Quando il soggetto della frase è composto da molte parole, la tentazione di chiuderlo con una virgola è forte, introducendo un’erronea divisione dal verbo. Ecco un esempio in cui la virgola è errata:
L’idea che per tutta l’estate avevan corso le autostrade stretti insieme sulla moto, mi fece una rabbia.
(C.Pavese, Il compagno)
La virgola prima della e
Nel libro dice, chiaro e tondo, “La virgola prima di e e di ma ci va solo se è necessaria”. Esempi:
- Quando c’è un cambio di soggetto, come qui:
Faceva freddo, e tutti tremavano, coperti con la loro tela leggera
(P.P.Pasolini, L’odore dell’India) - Con un cambio di tempo:
Mentre parlavano di Mara, io badavo a intrattenere il mio pensiero, e mi chiesi se Doro intendeva come me quei rimpianti di Clelia e come mai non gli seccava che neanche per me Clelia avesse dei segreti.
(C.Pavese, La spiaggia) - Quando si introdurrebbe un’ambiguità:
Poi la porta si spalancò, e piano, con molti riguardi, due camici bianchi portarono fuori una barella.
(C.Pavese, Tre donne sole)
L’Elenco
Spesso una frase o un paragrafo consistono di un elenco coordinato di elementi. La punteggiatura serve da collante e fornisce il ritmo della lettura, sostenendo la coesione di elementi che sono diversi ma accomunati da un qualcosa che lo scrittore vuole trasmettere al lettore. Vediamo come la punteggiatura si trasforma man mano che gli elementi diventano più complessi.
- Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto,
(L. Ariosto, L’Orlando Furioso)
Questo è il caso base enumerativo, una semplice lista di sei complementi oggetti divisi dalla virgola.
- Giusy regge il Bibo per i capelli, lo tira a sé, gli affonda il viso sul petto.
(P.V. Tondelli, Altri Libertini)
Qui abbiamo sembra una lista, ma di azioni. Le brevi frasi sono molto correlate, per cui non vogliamo spezzarle con il punto. La virgola è la connessione debole che ci serve. - Io pensavo a queste cose mentre servivo nel negozio, e non andavo a trovarlo perché tanto era inutile, e non parlavo più di lui con nessuno.
(C.Pavese, Il compagno)
Anche qui è una lista di azioni correlate, la virgola divide ma Pavese necessita un qualcosina in più, che trova in “, e”.
- Poco alla volta anche i movimenti sembrano privi di un seguito: mi sdraio sul letto e mi rialzo; vado alla finestra e non vedo l’esterno; metto ordine sul tavolino e poi mi perdo in qualche altro punto della stanza.
(D. Del Giudice, Lo stadio di Wimbledon)
Ma a Roma le stelle non si vedono. Una cappa grigio-fostorescente e i casermoni nascondono il cielo; e poi ho il raffreddore.
(N.Ammaniti, Branchie)
Le frasi ora sono più complesse ma continuano ad avere lo stesso ordine di importanza, sono autonome ma connesse. La virgola è troppo debole per unirle, perché si confonderebbe con esse. Qua arriva in soccorso il mitico punto e virgola.
- Un tale ammazzò la moglie e ne fece salsicce. Il fattaccio si riseppe. Il tale fu arrestato. Fu rinvenuta un’ultima salsiccia. L’indignazione fu grande. Il giudice supremo del paese avocò il caso a sé. L’aula del tribunale è luminosa. Il sole irrompe dalle finestre. Le pareti sono specchi abbaglianti. La gente è una massa in ebollizione. L’aula ne è piena. Stanno seduti sui davanzali delle finestre. Sono appesi ai lampadarari. Sulla destra luccia la testa pelata del pubblico accusatore. È rossa.
(F.Dürrenmatt, La salsiccia)
Infine un caso in cui le frasi sono complesse e autonome, e anche connesse, ma temporalmente. L’autore quindi crea un elenco dove l’ordine è rilevante e viene letto come una storia dal ritmo serrato. Sia la virgola che il punto e virgola sarebbero troppo deboli per questo obiettivo. Quest’ultimo esempio è tutta una mia rielaborazione.